Macea Agriturismo

Macea è per noi un luogo speciale.

Credo che solo chi è venuto a trovarci possa comprendere fino in fondo il legame che abbiamo con la nostra proprietà.

Siamo nati in questo fazzoletto di terra in Provincia di Lucca, in Toscana, nel mezzo ad una valle, quella del Serchio, stretta tra la catena dell’Appennino Centrale e le Alpi Apuane la cui presenza può essere percepita continuamente da chi soggiorna in questa zona.

Ed è qui, nel nostro agriturismo, che stiamo portando avanti un progetto di valorizzazione del nostro territorio
e delle potenzialità viticole di questa area.

Sono queste montagne che rendono questo posto così particolare.

I nostri vigneti variano dai 150 ai 350 metri ma la conformazione della valle fa si che le precipitazioni siano copiose, le escursioni termiche fortissime in estate, con giornate calde e notti molto fresche.

I Vitigni coltivati sono:  Pinot Nero, Pinot Grigio e Sauvignon Blanc impiantati da noi a partire dal 1999.

Nei vigneti più vecchi di oltre 50 anni di età abbiamo invece gli uvaggi tradizionali della zona. 

Da questi vecchi vigneti produciamo il Campo di Macea Rosso e Bianco
Dal 2003 lavoriamo seguendo il metodo biodinamico.

Da un punto di vista di certificazioni, l’azienda è certificata da Icea per quanto concerne le Uve.

In cantina le vinificazioni sono spontanee senza l’utilizzo di lieviti selezionati aggiunti.
Attualmente lavoriamo aggiungendo solo piccole dosi di solforosa.
La vinificazione e svolta a vasca aperta in piccoli tini 10 ettolitri di capacità con utilizzo di uva intera NON diraspata.
Alla svinatura i vini vengono messi in barriques dove rimangono per un anno senza travasi.
Per i primi mesi vengono praticati dei batonage.
Dopo un anno i vini sono travasati in acciaio dove sostano per circa sei mesi prima dell’imbottigliamento.

La filosofia Aziendale:

Rispetto ed Umiltà questi i principi sui quali basiamo il nostro lavoro.
Rispetto per un territorio che la politica e le dinamiche economiche stanno distruggendo.
Umiltà nei confronti della natura che troppo spesso è trattata come qualcosa da sottomettere a proprio piacimento.

Le cantine sono viste come laboratori dove ricondurre ogni cosa alle condizioni standard.
L’enologo deve avere tutto sotto controllo per applicare i rigorosi protocolli secondo i quali per fare un "grande" vino si deve fare una certa cosa, si deve aggiungere il determinato prodotto.

E’ così che l’abuso della tecnologia omologa i gusti, uccide le tradizioni, creando una società che non apprezza più la qualità delle materie prime VERE, VIVE energeticamente ATTIVE, dal gusto complesse e non standardizzate. Per evitare tutto questo cerchiamo di seguire la natura, il nostro ruolo diventa quello di controllare, gestire al meglio intervenire al minimo e interpretare l'annata come meglio possiamo.
 

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